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Graces

di SILVIA GRIBAUDI
progetto di performance ispirato al concetto di bellezza di Antonio Canova

da giovedì 11 a domenica 14 gennaio


Credits
  • coreografia
    Silvia Gribaudi
  • drammaturgia
    Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti
  • danzatori
    Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
  • design luci
    Antonio Rinaldi
  • assistente tecnico
    Theo Longuemare
  • direttore tecnico
    Leonardo Benetollo
  • costumi
    Elena Rossi
  • produzione
    Zebra
  • co-produzione
    Santarcangelo dei Teatri

Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus – Aglaia, Eufrosine e Talia – erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto.

Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi, che ama definirsi “autrice del corpo”, perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica, in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts.

Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. Graces si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti (regista, formatore e videomaker), che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico, che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici.

Durata: 50 minuti

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