La leggenda del santo bevitore
di Joseph Roth
con CARLO CECCHI
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diJoseph Roth
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adattamento e regiaAndrée Ruth Shammah
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conCarlo Cecchi
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e conClaudia Grassi e Giovanni Lucini
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spazio scenicoGianmaurizio Fercioni
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suggestioni visiveLuca Scarzella e Vinicio Bordin
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luciMarcello Jazzetti
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costumiBarbara Petrecca
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produzioneTeatro Franco Parenti
Soltanto uno scrittore dall’anima bella di poeta come Joseph Roth poteva raccontarci in poche paginette limpide e asciutte una di quelle storie che fanno subito breccia nel nostro cuore, La Leggenda del santo bevitore.
È la storia, passata anche sul grande schermo in un film di Ermanno Olmi (Leone d’oro nel 1988), di un clochard, Andreas, che una sera di primavera a Parigi incontra un distinto e misterioso signore che gli offre duecento franchi. Una somma che Andreas s’impegna a ricevere al patto di restituirla alla chiesa di Santa Maria di Batignoles dove c’è una statuetta di Teresa di Lisieux con cui l’ex minatore dalla vita scioperata ha un debito.
Rifuggendo il pittoresco e giocando in penombra, l’atmosfera, tra musica, luci e una scena minima, è quella di un bistrò le cui pareti ad angolo ricevono le immagini di una Parigi piovosa e d’antan.
Andrée Shammah sceglie di riallestire lo spettacolo che quindici anni fa vide protagonista Piero Mazzarella con una memorabile interpretazione. E qui è il maestro Carlo Cecchi, con quella sua voce roca, il tono ironico e distaccato, a disvelare la parabola del protagonista Andreas come un’inquirente discesa nel delirio, ma soprattutto nell’impotenza, di quella oscurità ubriaca e piena di lampi che scandisce i suoi ultimi istanti di vita.
Durata: 80 minuti