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NEW BORN

Körper Young_Extended
progetto di Gennaro Cimmino

domenica 12 ottobre


Credits
  • progetto di
    Gennaro Cimmino
  • interpreti
    Emanuela Aprea, Angela Bruno, T eresa De Angelis, Chiara Di Perna, Giovanna Ferrara, Gabriella Luongo, Giorgia Mattiello, Martina Robustelli
  • I NEVER MEANT TO CAUSE YOU PAIN
    di Nicolas Grimaldi Capitello
  • QUEL CHE RESTA È LUCE
    di Flavio Ferruzzi e Susanna Sastro
  • produzione
    Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza – Körper Young_ Extended
  • con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”

Körper Young_Extended è il percorso che amplia e arricchisce il progetto Körper Young: uno spazio di formazione e creazione in cui giovani artisti/e under 25 sperimentano, si confrontano e danno vita a nuove opere inedite. Per quattro mesi, otto giovani danzatrici attraversano processi di ricerca, guidate da sguardi diversi, e trovano sul palcoscenico il momento apice in cui restituire le conoscenze acquisite. La serata che nasce da questo percorso è un invito a sostare nella tensione tra opposti: tra il lasciar andare e il ricominciare, tra il peso che ci abita e la forza che ci sostiene, tra disordine interiore e la possibilità di ritrovare un equilibrio. È un viaggio condiviso, dove i corpi diventano specchi delle nostre contraddizioni, ma anche luoghi di Incontro: il bisogno di mostrarsi fragili, di lasciar emergere il disordine interiore, e al tempo stesso di custodire la bellezza che resiste, la cura che ci lega. La danza si fa strumento per dare forma a queste domande, restituendo al pubblico un’esperienza collettiva di ascolto e trasformazione.

I Never Meant To Cause You Pain
I Never Meant to Cause You Pain è un viaggio attraverso il cambiamento, inteso non solo come trasformazione fisica, ma come costruzione e decostruzione dell’identità.
Ogni strato della nostra identità rappresenta un elemento che si posa dentro e fuori di noi: educazione, aspettative sociali, ruoli imposti, traumi, desideri repressi, illusioni, insicurezze. All’inizio sono lievi, quasi impalpabili, poi diventano strati che soffocano, fino a provocare una chiusura totale e claustrofobica. I corpi si irrigidiscono, si frammentano, si deformano fino a diventare un solo organismo impazzito, che cerca di ritrovare sé stesso ma si perde in una spirale di esasperazione. Il momento di crisi è fisico e mentale, un’esplosione nervosa, quasi psicotica.
Ma la distruzione, come spesso accade, diventa spazio di rinascita attraverso lo svuotamento necessario per accogliere una nuova possibilità di esistenza: più vulnerabile, ma anche più autentica.

Quel che resta è luce
C’è un amore che non appartiene a una sola forma.
È il sorriso che illumina un volto, la dolcezza di un gesto offerto senza motivo, la carezza che ricuce la distanza. È l’affetto che circola tra corpi vicini, senza etichette, senza confini. In un tempo che spesso dimentica il contatto, affiora la nostalgia di un romanticismo perduto, di un modo più semplice e diretto di dirsi “ci sono”. Allora la pelle torna a farsi linguaggio, le mani memoria, la luce interiore un dono che rende meravigliose le persone che la custodiscono.
L’amore racchiude in sé: un filo sottile che ci lega, un respiro condiviso, un istante che
basta da solo a rivelare bellezza di un sorriso.

 

 

Orari e biglietti